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Debiti

, 2 Agosto 2013

La parabola narrata nel Vangelo di Matteo al capitolo 18 (vv. 24-32), illustra perfettamente la condizione dell’uomo davanti a Dio; a causa dei nostri peccati siamo debitori nei confronti dell’Eterno. Ed è un debito immenso, perché immensa è la Persona a cui abbiamo mancato di rispetto.

Come il servo della parabola ci illudiamo di poter pagare il dovuto (“ti pagherò tutto”, Mt 18:26) ma ciò è impossibile perché ogni volta che pecchiamo aumentiamo il debito, mentre ogni volta che ci comportiamo bene non lo riduciamo ma semplicemente evitiamo che esso aumenti.
E’ una situazione da cui possiamo uscire, come il servo della parabola, solo in un modo, con un condono da parte del creditore o, in altre parole, se il creditore si accolla il nostro debito. E’ quello che Cristo ha fatto 2000 anni fa, sulla croce, firmando un assegno in bianco con cui ha pagato per noi. A noi però ha lasciato la facoltà di scegliere se riscuotere quell’assegno, confessando i nostri peccati e accettando la Sua offerta di grazia, oppure cercare di sistemare le cose da soli. Quest’ultima però è una strada senza via di uscita; non resta che piegare le ginocchia davanti al Padre Celeste e chiedigli rimetti i miei debiti ( Matteo 6:12).

Se lo farai, non avrai più debiti davanti a Dio; ne avrai però ancora nei confronti degli altri uomini. Paolo ce ne mostra due nella lettera ai Romani: il primo è annunciare la esistenza e la possibilità di un condono a tutti i debitori di Dio che conosci, vale a dire a tutti coloro che ti stanno accanto (Ro 1:14). Non essere egoista, non essere geloso della grazia che ti è stata fatta, annuncia il vangelo, fallo oggi, non rimandare a domani, potrebbe essere troppo tardi.

Il secondo è amare il tuo prossimo (Ro 13:8), comandamento che assieme a quello di amare Dio, da cui deriva, sintetizza tutta la legge di Dio vale a dire tutta la volontà di Dio per la nostra vita.

Ma la Scrittura ci insegna che anche questi debiti non possono essere onorati con le nostre forze ma abbiamo bisogno di Cristo; solo con Lui, per mezzo di Lui e in Lui possiamo evangelizzare con efficacia un mondo che non vuol sentire parlare da Dio e amare, contro il nostro istinto naturale, anche i nostri nemici, anche coloro che vogliono il nostro male.

Anche oggi, scegliamo di dimorare in Lui e di lasciarlo dimorare in noi.

 

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