Molte volte si sente dire, e ci viene chiesto: Se Dio è buono e potente, perché permette tanto male nel mondo? Alla ricerca di risposte e di persone che hanno dato una svolta alla storia dell’umanità c’è senz’altro anche quella di William Wilberforce. Personaggio poco noto i più, ma la sua lunga e faticosa lotta per l’abolizione della tratta degli schiavi è solo una frazione di quello che ha compiuto durante la sua vita. Wilberforce è stato, con successo, il maggior riformatore sociale nella storia del mondo; la sua vita “si pone come un incredibile esempio di ciò che un essere umano è reso capace di fare, quando sa di essere uno strumento nelle mani di Dio”.
Nel 2007, anno in cui ricorreva 200° anniversario dell’abolizione della tratta degli schiavi usciva il film Amazing Grace (Stupenda Grazia), un film storico, che se pure con qualche licenza cinematografica, è sostanzialmente fedele ai fatti più importanti della vicenda. Fra gli attori: Ioan Gruffudd, Albert Finney, Michael Gambon, Romola Garai, e Benedict Cumberbatch. La regia è di Michael Apted.
Il film
William Wilberforce nasceva il 24 agosto del 1759 in Inghilterra. Da bambino ammirava John Wesley e John Newton, ma ben presto si lasciò alle spalle ogni influenza evangelica. E preferì frequentare l’alta società. Era un membro di esclusivi club sociali dove, come altri giovani privilegiati della sua epoca, mangiava, beveva e perdeva le sue notti. E’ di quel periodo la sua amicizia con William Pitt, che in brevissimo tempo, all’età di 24 anni, era diventato primo ministro.
William Wilberforce era senza dubbio un rinomato spirito con una personalità vincente; era un abile oratore e gli piacevano i dibattiti politici; a soli 21 anni, quasi per scherzo, si candidò per il seggio della Camera dei Comuni. Iniziava così il suo impegno politico destinato a durare 50 anni.
Non era sposato e tale rimase fino a 37 anni. Poi il 15 aprile del 1797 incontrò Barbara… otto giorni dopo erano già sposati.
Ma facciamo un salto indietro, un flashback, cinematograficamente parlando, per tornare al 1784; a quel tempo Wilberforce aveva 25 anni. Assieme alla madre e alla sorella, andò in vacanza con un amico d’infanzia, Isaac Milner, un credente cristiano. I due discussero seriamente della fede e alla fine del loro viaggio, Wilberforce si ritrovò che credeva in Dio e all’opera redentrice di Cristo.
La domanda che si imponeva a questo punto era: cosa fare adesso? Doveva stare nel mondo “sporco” della politica, o entrare nel ministero Cristiano? In questo frangente tremendamente importante, Wilberforce visita il suo vecchio amico, John Newton, il capitano della nave negriera, trasformato in predicatore ed evangelista.
Sarà proprio Newton a scrivere il famoso inno evangelico Amazing Grace. I versi di questa canzone “Stupenda Grazia, che dolce suono, che salvò una persona spregevole come me…” fanno riferimento ai sentimenti di Newton, pentito per il suo passato da negriero.
E’ da sottolineare poi l’incoraggiamento e la guida spirituale che Wilberforce ricevette da parte di John Newton (interpretato nel film da uno straordinario Albert Finney), ex negriero pentito, che anziano e cieco gli dà il supporto necessario per vincere. Il consiglio di Newton a Wilberforce fu quello di rimanere in politicam, un passo senza dubbio inusuale per un cristiano serio in quei giorni. Forse, Newton aveva intravisto come Dio lo avrebbe usato in modo potente.
E così fece. Meno di due anni più tardi, dopo molta preghiera e pensiero, Wilberforce scrisse queste famose parole nel suo diario: “Dio onnipotente ha posto davanti a me due grandi obiettivi: la soppressione della tratta degli schiavi e la riforma dei costumi” – vale a dire, la riforma della cultura e della morale, come il lavoro minorile, l’alcolismo, la prostituzione, la crudeltà sugli animali – tutti questi mali permeavano la società britannica.
Wilberforce credeva che Dio lo aveva chiamato a combattere questi grandi mali morali. Tuttavia, nel corso dei successivi due decenni, lui ed i suoi alleati subirono una sconfitta dopo l’altra in Parlamento.
Durante questi anni di lotta Wilberforce attraverserà anche momenti difficili, ed è la presenza di sua moglie Barbara, da cui ebbe quattro figli, a sostenerlo, standogli vicino e bagnando i loro sforzi nella preghiera e nel lavoro per cambiare i cuori e le menti del popolo britannico.
Era il 25 marzo 1807, quando l’autorità reale inglese dichiarava il proprio consenso alla legge che veniva approvata dalla Camera con 283 voti favorevoli e solamente 16 contrari.
Il commercio degli schiavi veniva definitivamente dichiarato illegale in tutte le colonie Britanniche, ma per la piena abolizione occorreranno ancora diversi decenni per vederla considerata pienamente illegale. Succederà solo nel 1833, pochi giorni prima della morte di William Wilberforce.
Come Dio ha usato quest’uomo per cambiare il mondo è quasi incredibile. Ma come Wilberforce, anche noi, nel nostro piccolo, dovremmo chiederci: sto usando i doni che Dio mi ha donato per adempiere ai suoi scopi; talvolta per realizzare anche progetti così grandi che non riesco minimente ad immaginare?
Wilberforce è stato in questo senso un umile strumento nelle mani di Dio, e Dio, attraverso lui ha cambiato la storia e la sorte di tante persone.
Non dobbiamo pensare alla nostra piccolezza e a tutte le nostre inadeguatezze; Dio usa anche persone inadeguate rendendole adatte per i suoi scopi.
Talvolta Dio usa anche lampadine fulminate per fare luce!
Dal programma radio “Contrappunti”.
E per chi non conoscesse il celebre brano Amazing Grace, ecco questa stupenda versione di Andrea Bocelli e Alison Krauss.
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