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Aladino

, 16 Aprile 2019

Nei viaggi più lunghi, la mia figlia vuole sempre ascoltare la fiaba di Aladino, un audiolibro che, purtroppo o per fortuna,  possiamo sentire anche in auto grazie a lettori CD o chiavette USB.

Come spesso fanno le fiabe, si pensi per esempio a quella della volpe e l’uva, anche questa evidenzia alcuni aspetti importanti della natura umana.

Ci mostra infatti uno dei desideri più grandi dell’uomo, quello di avere un potere soprannaturale a propria disposizione, un dispensatore di qualunque tipo di doni, un realizzatore di qualunque desiderio.

Il genio della lampada, infatti, è praticamente onnipotente ma è schiavo di colui che lo ha liberato, diventandone così suo padrone, Aladino appunto. Tutto ciò è notevolmente ingenuo all’apparenza, ma chi non vorrebbe che fosse vero?

Probabilmente questo desiderio è talmente insito nella nostra natura peccatrice che lo portiamo anche all’interno del nostro rapporto con Dio; e trattiamo l’Eterno come se fosse il genio della lampada, a cui chiedere grazie, guarigioni, promozioni, figli, sposi, soldi, salute, amici…. E poi, dopo che ha soddisfatto i nostri desideri, tornare a metterlo lì, dentro la lampada.

Ma non funziona così! Il Signore è il Signore! È Lui il Capo, il Re dei Re, il Padrone,  il Sovrano dell’Universo. E dobbiamo riconoscerlo come Re e Padrone delle nostre vite, delle nostre giornate, dei nostri corpi, delle nostre emozioni, delle nostre menti, delle nostre famiglie, di tutto quanto siamo e abbiamo, perché in realtà niente è nostro, tutto è Suo. Tutto appartiene a Lui.

Che poi ci doni anche tutte le cose di cui abbiamo bisogno (attenzione: non quelle di cui pensiamo di aver bisogno ma quelle di cui abbiamo veramente bisogno) è solo per amore e per fedeltà alle sue promesse.

Ma non dimentichiamo che il Suo più grande dono è Se stesso, è la Sua presenza nelle nostre vite, è una intima e continua e completa comunione con Lui.

Il genio della lampada lasciamolo alle fiabe; noi abbiamo molto di più.

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