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Riposo

, 23 Agosto 2018

La Parola di Dio è meravigliosa. Anche le pagine apparentemente più oscure in quanto più lontane da noi nello spazio, nel tempo, nella mentalità, nelle circostanze, contengono preziosi insegnamenti. E’ il caso, ad esempio, di quanto è narrato nel libro dei Numeri al capitolo 15, versi da 32 a 36; racconta di un uomo scoperto a raccogliere legna nel giorno di sabato. La violazione del sabato, uno dei dieci comandamenti, era un peccato gravissimo in Israele e pertanto punibile con la morte, cosa che infatti puntualmente avvenne, in quanto disubbidienza a Dio e in particolare disprezzo per un dono che Dio aveva fatto a Israele. Il sabato era il giorno che Dio aveva concesso al popolo per riposarsi e concentrarsi sulla propria relazione con l’eterno; nessun lavoro era ammesso.

Ma il sabato in fondo era un’immagine del vero riposo che Dio concede a tutti i discepoli di Cristo, ebrei e gentili, un riposo non più limitato a un periodo di 24 ore alla settimana ma esteso a tutti i giorni dell’anno. Chiunque crede in Cristo entra in questo riposo che consiste nel confidare in Lui, non nelle proprie capacità, per il perdono dei peccati e per la salvezza dalla perdizione eterna.

Ma il riposo dei credenti non si limita a questo: è anche riposo da tutti gli sforzi inutili che siamo tentati di fare per la nostra santificazione cioè per camminare secondo la volontà di Dio. Come agli ebrei comandò di riposarsi il sabato, così vuole che ci riposiamo dalle nostre opere (Ebrei 4:10) e lasciamo che sia Lui a operare in noi ciò che gli è gradito (Ebrei 13:21).

Allora smettiamo di raccogliere legna, smettiamo di confidare nei nostri mezzi, nel nostro zelo, nelle nostre  energie; godiamoci il riposo che ci ha regalato Dio  lasciando che sia Cristo a vivere e agire in noi.

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