Veramente
Massimo Medda, 18 Aprile 2014
Giovedì santo. Il telegiornale della sera trasmette le immagini del rito della lavanda dei piedi. L’enfasi è posta sul fatto che, a differenza del passato, l’attuale Papa lava i piedi a carcerati o disabili invece che ai cardinali in San Pietro o al Laterano, come se fosse questa la cosa importante. Come me milioni di persone hanno assistito a quel rito e probabilmente parteciperanno ad altri riti della settimana santa. Alcuni avranno anche comprato dei pacchetti turistici per recarsi nelle località dove tali riti sono più folkloristici e pittoreschi, come l’Andalusia o la Sicilia o la stessa Roma.
Milioni di italiani, la domenica di Pasqua, entreranno in una chiesa, magari per la prima volta nell’anno (la seconda sarà il 25 dicembre, salvo matrimoni o imprevisti…), assisteranno alla Santa messa, udiranno per la ventesima o trentesima o sessantesima volta brani come Giovanni 20:1-9 o Matteo 28 1:10 o Marco 16:1-8 o Luca 24:1-12; distrattamente e con frequenti sguardi nervosi all’orologio, ascolteranno il parroco spiegare che è il giorno in cui si celebra la vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte e anche noi siamo chiamati a morire al peccato per risorgere alla vita nuova.
Ma, ahimè, pochissimi di quei milioni di persone hanno realizzato o realizzeranno che Gesù Cristo è veramente morto e risorto. Non è un rito che precede la consueta abbuffata in famiglia, non è un mito edificante, né un’altra occasione per fare festa o una tradizione da cavalcare politicamente per rifiutare l’extracomunitario. Il Crocifisso non è un pezzo di legno o di oro per adornare il petto di uomini o donne, né un ornamento da parete, ma il Dio-uomo che si è immolato per espiare i peccati e donare la vita eterna a dei miseri peccatori.
Gesù Cristo è veramente morto e risorto e lo ha fatto per noi. Davanti a questo supremo e indescrivibile atto di amore non si può restare indifferenti ma siamo chiamati a fare una scelta: credere in Cristo o rifiutare di farlo? Accettare la Sua offerta di grazia, diventando figlio di Dio o rifiutarla, restando nemico di Dio? Vita eterna o infinita perdizione? Non esiste una terza via, non esiste astensione o scheda bianca; devi scegliere e devi farlo prima possibile perché domani potrebbe essere troppo tardi.
Che in questi giorni di Pasqua, lo Spirito Santo ci riveli pienamente l’immensità del sacrificio di Cristo e ci spinga a diventare fedeli discepoli di Gesù.
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