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Vulnerabilità

, 2 Gennaio 2020

L’azienda per cui lavoro mi sta facendo fare un corso di Leadership. Nella lezione di ieri, la docente ci ha citato alcuni comportamenti che un bravo leader dovrebbe avere per creare un clima di fiducia coi suoi collaboratori. Uno di questi è mostrarsi vulnerabili; “chiedere aiuto infatti tocca le corde dell’impulso naturale a cooperare con gli altri” (P. Zak, La neuroscienza della fiducia, 2017).

Mi viene in mente quanto racconta Giovanni nel quarto capitolo del suo vangelo; al pozzo, la prima cosa che Gesù fece con la samaritana fu chiedere un po’ d’acqua. Dammi da bere!
Nella Sua onniscienza divina Gesù conosce la natura delle sue creature più di quanto loro non conoscano se stesse. Non ha avuto bisogno di studiare come agire da leader perché è il Capo; non ha dovuto studiare il cervello o il comportamento umano perché sa come è fatto l’uomo, avendolo creato.
Nella Sua misericordia non ci ha lasciato nella ignoranza ma attraverso la Sua Parola ci ha rivelato come siamo fatti e soprattutto che siamo profondamente malati di una morbo terribile che si chiama peccato; un morbo che può essere guarito solo da Lui, ponendo fede nella opera redentrice della croce e lasciando che il Suo Santo Spirito ci rigeneri a nuova vita.

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