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Versailles

, 19 Giugno 2017

La settimana scorsa, per motivi di lavoro, sono andato vicino a Parigi. Avendo un paio di ore libere, ho deciso di visitare la famosa reggia di Versailles.

Tre cose mi hanno colpito particolarmente. Per prime, le stanze del re, sfarzose, barocche, piene di opere d’arte e ori e arredi di lusso. Un modo come altri per dimostrare la forza, la ricchezza, la superiorità del re rispetto ai suoi sudditi, ai suoi nemici e ai suoi stessi predecessori. E il pensiero va, per contrasto, al Re dei Re, nato in una stalla, diventato poi falegname, morto in croce. La Sua forza l’ha dimostrata trionfando sul diavolo e sul peccato; la Sua ricchezza, donando immense benedizioni ai Suoi seguaci; la Sua gloria, risorgendo dai morti per tornare al Padre.

Ho visitato poi la stanza delle battaglie, piene di grandi quadri che celebravano le vittorie dei vari condottieri, da Carlo Martello a Napoleone. La scena era più o meno uguale per tutti: il re o generale a cavallo, a testa alta, con la spada o la bandiera in mano, fiero di della vittoria, orgoglioso, pieno di sé. Ai suoi piedi, i corpi dei nemici ma anche dei suoi soldati, feriti, moribondi, morti. Centinaia di condottieri, celebrati sui libri di storia hanno fatto la loro fortuna a spese del sangue di migliaia, a volte milioni di uomini. Il Signore dei Signori, Gesù, ha trionfato e ha glorificato sé stesso spargendo solo il Suo, di sangue.

Infine la stanza del trono, per accedere alla quale occorreva attraversare diverse anticamere. Chissà quanta gente ha trascorso ore o interi giorni ad aspettare, magari invano, una udienza dal re. Cristo, il Sovrano dell’universo, non si fa attendere, non si fa desiderare. Chiunque crede in Lui ha libero accesso al trono della grazia a qualunque ora del giorno e della notte, senza aspettare, senza neanche doverci annunciare, certi che Lui è sempre lì ad aspettarci e anzi non vede l’ora di riceverci.

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