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Il carro del vincitore

, 12 Maggio 2015

Salire sul carro del vincitore è un modo di dire diffuso che si riferisce in modo dispregiativo a coloro che, a volte per convinzione, più spesso per opportunismo o per conformismo, dopo aver sostenuto tesi contrarie, dopo essersi schierati dalla parte “sbagliata” e magari anche combattuto aspre battaglie, cambiano parere e “casacca” e migrano dalla parte di coloro che hanno avuto la meglio. Ne abbiamo esempi continui in politica, quando esponenti della minoranza passano nella maggioranza, magari ottenendo come premio importanti incarichi. O nel mondo del lavoro, nelle aziende, nelle università, quando si abbandona la scia di una persona importante ma caduta in disgrazia e ci si accoda ai rampanti che scalano le gerarchie contrariamente alle previsioni. O ancora nel mondo delle idee, della cultura, del giornalismo, quando intellettuali e opinion leader, dopo aver sostenuto per diverso tempo una certa posizione, con apparente leggerezza si fanno difensori delle idee che hanno prevalso e delle quali erano fieri oppositori sino a poco tempo prima.

Beh, lo confesso: anche io qualche anno fa sono salito sul carro del vincitore. E la stessa cosa è successa a milioni di altre persone. Eravamo schierati dalla parte sbagliata, eravamo suoi nemici, chi apertamente, chi inconsciamente, ma poi siamo passati dalla sua parte. C’è chi lo ha fatto in seguito a una crisi personale, a una malattia, a un lutto; c’è chi lo ha fatto improvvisamente e chi dopo anni di ricerca e di studio; c’è chi è stato avvicinato da un amico e chi ha letto di lui in un foglietto di un calendario; i mezzi, i modi, i tempi sono stati diversi per ognuno ma in ogni caso, contrariamente a quanto generalmente succede nella vita di tutti i giorni, è stato il vincitore stesso a fare il primo passo, in maniera spesso non eclatante e sicuramente invisibile; è stato lui, dal carro, a chinarsi verso di noi, a stendere la mano e a dirci con la sua voce amorevole e paziente: vieni, sali qui accanto a me, sul mio carro, è tanto che ti aspetto, voglio rendere anche te vincitore.

Io sono salito sul carro di Cristo una decina di anni fa, dopo essere stato per quasi trent’anni dalla parte sbagliata. Non ho avuto nessun merito nel farlo, è stato lo Spirito Santo a convincermi, è stato lo stesso amore di Cristo a vincermi. E oggi godo nello stare con Lui e posso camminare a testa alta nel mondo sapendo che non solo sono protetto dal Vincitore assoluto ma io stesso sono “più che vincitore” (Romani 8:37).

Se tu che leggi non sei ancora salito sul carro di Cristo e ti ostini a stare dalla parte dei perdenti, ti invito a cambiare idea e a lasciarti tirare a bordo dal Re dei re che vuole condividere con te la Sua gloria.

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