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Soltanto

, 5 Giugno 2013

Perché ti dovrei perdonare? Chiede retoricamente il Signore a Israele in Gr 5:7. E’ in fondo una domanda sempre attuale, la domanda che il Signore potrebbe rivolgere a qualunque uomo in qualunque tempo e luogo. Perché Dio dovrebbe perdonare un mondo ribelle e crudele, che sta distruggendo il creato, che si fa la guerra, che commette genocidi che sfrutta e riduce in schiavitù il prossimo, che lascia morire i bambini, che usa violenza con i più deboli, che ha come punti di riferimento il potere, il sesso, il denaro?
Perché Dio dovrebbe perdonare un popolo che rifiuta di riconoscerLo quale Creatore e Lo sostituisce con teorie fantasiose e poco scientifiche come la evoluzione? Perché perdonare l’uomo che rifiuta di ammettere il suo peccato, rifiuta la signoria del Re dei re?

Chiunque sappia ascoltare la propria coscienza e sia sincero con se stesso, sa bene di essere peccatore, ma la maggioranza ritiene il peccato poca cosa o comunque dà per scontato il fatto di essere perdonato, pensa che il perdono di Dio sia un atto dovuto.

Ma la Scrittura ci dice il contrario; l’Eterno a Israele in Gr 5:9,29 e Gr 9:9 dice: Non ti dovrei forse punire per queste cose? Non dovrei vendicarmi? Si, certo, ci dovrebbe punire perché meritiamo la punizione per la nostra ribellione. Dio però pur non essendo tenuto a farlo ha scelto di perdonarci, a determinate condizioni. Ma perché lo ha fatto? La risposta è sintetizzata da due splendidi versetti di Isaia

Io, io, sono colui che per amor di me stesso cancello le tue trasgressioni e non mi ricorderò più dei tuoi peccati (Is 43:25); Per amore del mio nome io rinvierò la mia ira, e per amor della mia gloria io mi freno per non sterminarti. (Is 48:9)

Se ha scelto di perdonare, è certamente perché ama le sue creature. Ma la ragione prima è un’altra; se ha scelto di perdonare è per amore di sé stesso; se rinvia la sua ira è per amore del suo nome, per ricevere la gloria che gli spetta, perché niente come la grazia di miriadi di persone immeritevoli di perdono mostra la gloria divina. Il castigo glorifica Dio perché mostra la sua santità (Gr 16:21), ma il perdono attraverso la croce lo fa ancora di più perché mostra la sua infinita misericordia senza venire meno alla sua santità e giustizia.

A noi spetta soltanto una cosa: tornare a Lui e riconoscerci peccatori

“Torna, o infedele Israele”, dice il SIGNORE; “io non vi mostrerò un viso accigliato, poiché io sono misericordioso”, dice il SIGNORE, “e non serbo l’ira per sempre. Soltanto riconosci la tua iniquità. (Gr 3:12,13)

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