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Sola Scriptura

, 10 Novembre 2017

A meno che non venga convinto da testimonianze delle Scritture o da ragioni evidenti — poiché non confido né nel Papa, né nel solo Concilio, poiché è certo che essi hanno spesso errato e contraddetto loro stessi — sono tenuto saldo dalle Scritture da me addotte, e la mia coscienza è prigioniera dalla parola di Dio, ed io non posso né voglio revocare alcunché.

Con queste parole Martin Lutero, nell’aprile 1521, a Worms, in Germania, davanti all’imperatore Carlo V e ai prìncipi tedeschi, appositamente convocato per ritrattare i suoi scritti, rifiutò di farlo, dichiarandosi impossibilitato in quanto vincolato alla Bibbia. Così facendo Lutero sancì la rottura con la chiesa di Roma, completando un processo che era iniziato quel 31 ottobre 1517 quando Lutero pubblicò le famose 95 tesi dando convenzionalmente inizio alla riforma Protestante. Quei princìpi, espressi 500 anni fa con estremo coraggio, a rischio della propria vita, sono validi ancora oggi e sono condivisi, almeno a parole, da milioni di cristiani in tutto il mondo. E’ il concetto del Sola Scriptura  che afferma  che la Bibbia, in quanto Parola di Dio, è la unica e suprema autorità per tutto ciò che concerne la dottrina cristiana ed è sufficientemente chiara per qualunque persona la legga col cuore sincero e chiedendo la guida divina. Questo comportò e comporta tuttora una differenza rilevante rispetto alla dottrina della Chiesa di Roma che pone sullo stesso piano la Bibbia e la Tradizione cioè quel corpus dottrinale che ritiene essere stato tramandato oralmente per via diretta dagli apostoli e che pertanto  è Parola di Dio al pari della Bibbia, come leggiamo nel Catechismo della Chiesa Cattolica edito nel 1992 sotto Papa Giovanni Paolo II. Secondo i paragrafi 76-87 di tale catechismo, infatti, la trasmissione del Vangelo è avvenuta in due modi: per iscritto, attraverso gli scritti degli Apostoli, e oralmente; accanto alla Sacra Scrittura vi è, con pari dignità e attendibilità, un corpus d’insegnamenti apostolici che si sono conservati durante i secoli grazie al Magistero e alla cura della Chiesa, corpus chiamato Sacra Tradizione, “Parola di Dio affidata da Cristo e dallo Spirito Santo agli apostoli” e “trasmessa integralmente ai loro successori”, i vescovi. Molti insegnamenti di Gesù e degli apostoli non sarebbero, dunque, contenuti nella Scrittura, ma nella Tradizione e, pertanto, ogni fedele è tenuto a osservare e credere in entrambe.

Lutero invece, e noi con lui, ribadiamo la sufficienza della Scrittura; è significativo che la Bibbia stessa si chiuda con le parole:  Io lo dichiaro a chiunque ode le parole della profezia di questo libro: se qualcuno vi aggiunge qualcosa, Dio aggiungerà ai suoi mali i flagelli descritti in questo libro; se qualcuno toglie qualcosa dalle parole del libro di questa profezia, Dio gli toglierà la sua parte dell’albero della vita (Apocalisse 22:18-19).

Le conseguenze pratiche del porre sullo stesso piano Scrittura e Tradizione sono enormi, perché col passare dei secoli la chiesa di Roma ha sviluppato dottrine extra-bibliche, in alcuni casi anche anti-bibliche: la dottrina del purgatorio, la preghiera per i defunti, l’assunzione di Maria, l’Immacolata Concezione, la dottrina sacramentale e via discorrendo. Non solo, la chiesa di Roma  insegna la necessità della guida da parte della chiesa stessa, il cosiddetto Magistero, per la corretta interpretazione della Scrittura, affermando  in sostanza, che la Bibbia è Parola di Dio ma che da sola non è né chiara né sufficiente.

La Scrittura, invece  è la unica fonte di rivelazione di Dio e su Dio e quindi non vi sono alternative ad essa se vogliamo veramente conoscere la persona e l’opera divina. Non solo, la lettura della Bibbia è anche e soprattutto un piacere per il credente che trova in essa istruzione, consolazione, riposo e diletto perché vi sente la voce del Padre Celeste. Mi fa tristezza pensare quante volte pendiamo dalle labbra di persone affascinanti e istruite, quanto siamo interessati alle dichiarazioni dei politici, alle interviste ad attori famosi o sportivi di successo.
Ebbene, nella Bibbia a parlare è Dio, il tuo creatore, il tuo redentore, la persona che più ti ama al mondo, che ha dato la vita per te, il Re dei Re, il Signore dei Signori, colui che ha creato e sostiene ogni cosa, colui che conosce tutto  e può tutto, colui che deciderà il tuo futuro e il futuro dell’universo, la persona più importante, meravigliosa, eccelsa, interessante, appagante di tutte.
Non vale la pena che stiamo ad ascoltare quello che ha da dirci?

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