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Il fine giustifica i mezzi

, 19 Febbraio 2019

Il fine giustifica i mezzi. È una frase famosissima attribuita a Machiavelli, probabilmente mai pronunciata da lui ma che sembra  riassumere un suo pensiero riguardo a certi principi validi per chi ha compiti di governo; col tempo, poi tale frase è stata ed è utilizzata un po’ per tutto e per tutti.

Il senso è che è ammissibile fare uso di qualunque mezzo, anche non correttissimo, contrario alla morale o addirittura illegale se è necessario, o comunque utile per perseguire uno scopo nobile.

Un po’ come faceva Robin Hood che perseguiva un buon fine (dar da mangiare ai poveri) con mezzi illeciti (rubare ai ricchi).

È un concetto molto diffuso, forse anche tra cristiani. Ma questo non è il metodo di Dio. La Scrittura ci insegna tutt’altro. E non stiamo parlando solo del fatto che il Signore non ci autorizza MAI a utilizzare mezzi illegali o immorali neanche se “finalizzati a qualcosa di buono”. Stiamo parlando di qualcosa di più profondo: Cristo è l’alfa e l’omega, il principio  e la fine. Non è solo lo scopo e il movente di ogni nostra attività ma è anche il mezzo per portare a compimento ogni nostra azione.

Ogni cosa, per essere gradita a Dio e quindi autenticamente buona,  deve non solo essere fatta PER Cristo ma deve partire DA Cristo ed essere fatta IN Cristo, cioè con la Sua forza, il Suo amore, le Sue emozioni, le Sue risorse. E quindi nessun mezzo immorale o illecito o contrario al Suo carattere santo e amorevole può essere ammesso.

Dio infatti vuole che i Suoi figli siano dipendenti da Lui, come il Figlio è dipendente dal Padre. Solo così avremo “successo” ai Suoi occhi, cresceremo in santità e faremo veramente del bene a noi e a chi ci circonda.

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