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Kamikaze

, 1 Agosto 2017

Qualche sera fa ho assistito ad un programma di informazione storica su un canale tematico. Si parlava degli ultimi mesi  della seconda guerra mondiale  e in particolare del conflitto tra Stati Uniti e Giappone. Per contrastare l’avanzata americana nel Pacifico, i giapponesi fecero massiccio uso  di kamikaze, soldati che al comando di siluri sottomarini o di aerei carichi di esplosivo si lanciavano contro  le navi nemiche. Sapevano di andare incontro a morte certa ma speravano, così facendo, di salvare il loro paese. Purtroppo il loro sacrificio non produsse l’effetto sperato ma servì solo ad  aumentare il già mostruoso numero di vittime del conflitto.

È purtroppo cronaca quasi quotidiana sentire di giovani, a volte giovanissimi, mussulmani che si lanciano in attentati suicidi con lo scopo di difendere il loro credo e di salvare sé stessi. Anche in questo caso non salvano nessuno ma producono solo altre vittime.

La verità è che in  tutta la storia del genere umano c’è stato un solo “kamikaze”,  se mi concedete  il termine, che ha veramente centrato l’obiettivo e ha veramente portato salvezza. Parlo di Gesù che non ha, col suo sacrificio, salvato sé stesso e neanche una specifica nazione ma ha salvato tutti coloro che si riconoscono peccatori davanti a Dio e che credono che quel Kamikaze e quel sacrificio siano necessari e sufficienti per la loro salvezza.

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